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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

restoalsud.it – LEA GAROFALO, abbandonata dallo Stato. Confermati quattro ergastoli

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di  Paolo De Chiara  | 30 maggio 2013 Ergastoli per Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino. Venticinque anni (attenuanti generiche) al collaboratore Carmine Venturino, assoluzione per Giuseppe Cosco. Isolamento diurno per un anno a Carlo Cosco e otto mesi per Vito Cosco. Risarcimento economico a Denise Garofalo.  Questa la sentenza di secondo grado emessa dalla I Corte d’Assise d’Appello di Milano per la morte di Lea Garofalo.  La donna coraggio, la  fimmina  ribelle, la mamma di Denise, che ha avuto la forza di sfidare, da sola, la ‘ndrangheta.  Una donna nata e vissuta in una famiglia mafiosa. Suo padre  Antonio , boss di Pagliarelle, viene ammazzato nel 1975; suo fratello  Floriano (detto Fifì) , boss e contabile della cosca dei petilini a Milano, nel 2005. Fifì è il ‘canale’ utilizzato da Carlo Cosco per scalare l’organizzazione.  “Lui è convivente mio e lo lasciano fare”  dirà la donna ai magistrati. Una  fimmina  che ha conosciuto da vicino la ‘ndrangheta

LEA GAROFALO: CONFERMATI QUATTRO ERGASTOLI

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PROCESSO LEA GAROFALO, II GRADO DI GIUDIZIO, I Corte d’Assise d’Appello di Milano, 29 maggio 2013. ERGASTOLI  per Carlo e Vito COSCO (detto ‘Sergio’), Rosario CURCIO e Massimo SABATINO (il falso tecnico della lavatrice, già condannato a Campobasso a sei anni di reclusione con l’aggravante mafiosa). VENTICINQUE  anni di reclusione (attenuanti generiche) al collaboratore Carmine VENTURINO (l’ex fidanzatino di Denise). ASSOLUZIONE  per Giuseppe COSCO (detto ‘Smith’). Isolamento diurno per un anno a Carlo Cosco e otto mesi per Vito Cosco. Risarcimento economico a Denise GAROFALO. Le ultime immagini di Lea in corso Sempione La lettura della sentenza CHI E’ GIUSEPPE COSCO, detto Smith? “Come lo conosco io, un affiliato in tutto e per tutto alla ‘ndrangheta. All’epoca c’era Vincenzo Comberiati, il capo di Petilia Policastro (Crotone), c’era il Castagnino, se non ricordo male c’era pure un certo Curcio. Stiamo parlando di un’organizzazione criminale del tipo ‘ndranghetistic

DR Motor – SCIOPERO dei Lavoratori

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di Paolo De Chiara (dechiarapaolo@gmail.com) MACCHIA DI ISERNIA (Is)  –  Sono davanti ai cancelli. Dalle ore 14 di oggi (inizio del turno di lavoro) hanno deciso di incrociare le braccia per i loro diritti. Avanzano mesi e mesi di stipendi.  Uno sciopero ad oltranza se non arriveranno le giuste risposte dall’azienda. Sono gli operai (stanchi) della Dr Motor di Macchia di Isernia, l’azienda automobilistica molisana di Massimo Di Risio.  Dal 2011 la loro situazione è andata sempre più peggiorando. Annunci, proclami, promesse, Termini Imerese. Hanno ascoltato di tutto. Hanno cercato una mediazione, hanno protestato. Sono stufi:  “oggi siamo molti di più. Si sono aggiunti i nuovi iscritti alla Fiom”.  L’unico sindacato presente davanti ai cancelli.  “Dov’è la politica, dove sono i rappresentanti istituzionali? Dobbiamo rimpiangere la Fusco Perrella (ex assessore di centro-destra)?”. Il segretario regionale Giuseppe Tarantino, impegnato in tante drammatiche vertenze regionali, vuol

IL CORAGGIO DI DIRE NO. La storia di Lea Garofalo… a NETTUNO, 22 maggio 2013

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IL CORAGGIO DI DIRE NO. La storia di Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta ( Falco Editore )… a NETTUNO, 22 maggio 2013. Per ORDINI: www.falcoeditore.com

(Video) A LEA GAROFALO. Il Coraggio di dire NO

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IL CORAGGIO DI DIRE NO La Storia di Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta di  Paolo De Chiara (Falco Editore, nov. 2012) con prefazione di  Enrico FIERRO con introduzione di  Giulio CAVALLI A LEA…  Questa è la storia di Lea Garofalo, la donna-coraggio che si è ribellata alla ‘ndrangheta, che ha tagliato i ponti con la criminalità organizzata. Nata in una famiglia mafiosa, ha visto morire suo padre, suo fratello, i suoi cugini, i suoi amici. Un vero e proprio sterminio compiuto da uomini senza cuore, attaccati al potere e illusi dal falso rispetto della prepotenza criminale. Lea ha conosciuto la ‘ndrangheta da vicino: come tante donne, ha subito la violenza brutale della mafia calabrese. Ha denunciato quello che ha visto, quello che ha sentito: una lunga serie di omicidi, droga, usura, minacce, violenze di ogni tipo. Ha raccontato la ‘ndrangheta che uccide, che fa affari, che fa schifo! È stata uccisa perché si è ribellata alla cultura mafiosa, che non p

IL CORAGGIO DI DIRE NO… a Quarto (Na). L’intervento di Angela Procaccini

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IL CORAGGIO DI DIRE NO. La drammatica storia di Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta  (Falco Editore –  http://www.falcoeditore.com ) a  QUARTO  (Napoli) 16 maggio 2013 L’intervento di  Angela Procaccini , madre di  Simonetta LAMBERTI (Vittima di Camorra) Simonetta Lamberti Data dell’accaduto:  29/05/1982  – Luogo di morte:  CAVA DÈ TIRRENI  (SA) Anni:  10 Movente omicidio:  casuale Breve storia dell’accaduto: Simonetta Lamberti è stata uccisa all’età di 10 anni, da un killer della camorra nel corso di un attentato, il cui obiettivo era il padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina, con il quale stava rincasando a Cava de’ Tirreni. L’uccisione è avvenuta per pura casualità, una coincidenza sinistra: uno dei proiettili indirizzati al padre rimbalza sulla testa della piccola, uccidendola. Simonetta Lamberti è ricordata come la prima di una serie di bambini vittime innocenti, uccisi per caso o per particolare crudeltà durante le

PREMIO Letterario Nazionale “Donna e scrittura. L’inedito nel cassetto”

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… Giacchè l’edizione 2012 del Premio è stata dedicata alla legalità e in particolare a Denis Cosco, figlia di Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta, il Presidente del Premio, prof.ssa Maria Fontana Ardito, ha voluto premiare il giornalista Paolo De Chiara, autore del volume  “Il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta” , e il suo editore Michele Falco. XV edizione (2012) del Premio Letterario Nazionale “Donna e scrittura. L’inedito nel cassetto” CERIMONIA DI PREMIAZIONE:   Martedì 28 maggio 2013, ore 18:00 presso il “Palazzo Marsico”, Piazza San Nicola, Lattarico (Cs).  COMUNICATO STAMPA  Carmela Maria Palumbo è risultata vincitrice della XV edizione (2012) del Premio Letterario Nazionale “Donna e scrittura. L’inedito nel cassetto”, patrocinato esclusivamente dalle Edizioni Periferia di Cosenza.  Il Primo Premio Assoluto le è stato assegnato dalla Giuria composta da: Maria Fontana Ardito (Presidente); Augusta Tor

IL CORAGGIO DI DIRE NO… a Quarto (Na). L’intervento di Susy Cimminiello.

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IL CORAGGIO DI DIRE NO. La Storia drammatica di Lea Garofalo… a Quarto. 16 maggio 2013 L’intervento di Susy CIMMINIELLO  (sorella di Gianluca, Coordinamento Campano familiari Vittime innocenti delle mafie) Gianluca CIMMINIELLO   Data dell’accaduto:  02/02/2010  – Luogo di morte:  CASAVATORE  (NA) Anni:  31 Movente omicidio:  vendetta diretta Breve storia dell’accaduto: Il giorno 2 febbraio 2010 viene freddato nel suo studio “Zendark tattoo”, sulla Circumvallazione esterna, nel tratto di Casavatore, Gianluca Cimminiello di 31 anni, titolare di un centro di tatuaggi. A distanza di un mese dalla sua morte si è compreso il movente dell’omicidio: Gianluca è stato ammazzato per aver pubblicato sul suo profilo di Facebook un fotomontaggio che lo ritraeva con Lavezzi. Questa foto, secondo quanto accertato dai pm Stefania Castaldi e Gloria Sanseverino della Dda, indispettì Vincenzo Donniacuo, tatuatore di Melito, che chiese al clan di riferimento della zona di punire l

SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO di Torino – Il Coraggio di dire No (Falco Editore)

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TORINO.  Il Coraggio di dire No, la drammatica storia di Lea Garofalo ( la donna che sfidò la ‘ndrangheta ) al Salone Internazionale del Libro. 16-20 maggio 2013 IL CORAGGIO DI DIRE NO.  Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta di Paolo De Chiara (Falco Editore, novembre 2012) con  prefazione  di  Enrico FIERRO con  introduzione  di  Giulio CAVALLI Questa è la storia di Lea Garofalo, la donna-coraggio che si è ribellata alla ’ndrangheta, che ha tagliato i ponti con la criminalità organizzata. Nata in una famiglia mafiosa, ha visto morire suo padre, suo fratello, i suoi cugini, i suoi amici. Un vero e proprio sterminio compiuto da uomini senza cuore, attaccati al potere e illusi dal falso rispetto della prepotenza criminale. Lea ha conosciuto la ’ndrangheta da vicino: come tante donne, ha subito la violenza brutale della mafia calabrese. Ha denunciato quello che ha visto, quello che ha sentito: una lunga serie di omicidi, dro