Scuole e LEGALITA’



Scuole e LEGALITA’


CULTURA della LEGALITA’ nelle Scuole

CURATORE del PROGETTO:  CULTURA della LEGALITA’, II Edizione presso l’Istituto Superiore ITIS ‘E. Mattei’ di Isernia. Anno Scolastico 2012/2013 – previste 7 Lezioni con 3 appuntamenti pomeridiani CineForum della Legalità (novembre 2012/maggio 2013).
4 LEZIONI sulla CULTURA DELLA LEGALITA’ con i ragazzi di IV e V del Don Giulio Testa a Venafro. Anno Scolastico 2012/2013 (22 e 23 novembre 2012/febbraio 2013)


IL PROGETTO. CULTURA della LEGALITA’ nelle Scuole molisane: Venerdì 26 aprile 2013Sesto Campanoore 9.00/10.30Venafroore 11.00/12.30. Martedì 30 aprileVenafroore 9.00/12.30. Venerdì 3 maggioSesto Campanoore 9.00/10.30Venafroore 11.00/12.30. Venerdì 17 maggioVenafroore 16.30

CURATORE del PROGETTO:  CULTURA della LEGALITA’ presso l’Istituto Superiore ITIS ‘E. Mattei’ di Isernia. Anno Scolastico 2011/2012 – 6 lezioni (novembre 2011/giugno 2012)

dal sito dell’ITIS “E. MATTEI” – ISERNIA

RELATORE. Lezioni sulla Legalità negli Istituti Scolastici molisani e calabresi (Campobasso, Isernia, Venafro, Sesto Campano, Larino, RENDE – Cosenza, ROSSANO – Cosenza, Petrella Tifernina, ).
RELATORE. In diverse manifestazioni sulla Legalità (e sulla Libera Stampa) nel territorio molisano (Campobasso, Campomarino, Larino, Termoli, Isernia, Venafro, Pesche, Busso) e nel territorio campano (Napoli, Piedimonte Matese, Giugliano).
“La mafia teme più la Scuola della Giustizia. L’Istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”. Queste le parole pronunciate da Caponnetto nel 1994. Dal magistrato, dal collega e dall’amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Due uomini che hanno ridato speranza al nostro Paese. Una speranza che si ritrova nei banchi di scuola. Tra gli studenti. E’ fondamentale diffondere questi messaggi nelle scuole. E’ importante rapportarsi con le giovani generazioni su questi temi. Sulla legalità. Nei loro occhi c’è interesse. Hanno voglia di sapere, di conoscere, di mettere in gioco la loro esistenza. La mia personale esperienza nelle scuole molisane, da Isernia a Sesto Campano, da Venafro a Campobasso, dalle elementari sino alle superiori, mi ha dato questa certezza. La scuola deve servire per far crescere questi ragazzi. Nella legalità, nel rispetto delle regole. Non solo con i dettami ministeriali, con i programmi. Che a volte sono vuoti e poco interessanti. Ma con l’educazione civica. Sono pochi gli insegnanti che curano questo aspetto. I ragazzi hanno bisogno di esempi. Quelli che non hanno intorno a loro. Devono riscoprire la voglia di vivere, diversamente. Devono imparare a dire ‘si’ quando è giusto dire ‘si’ e devono imparare a dire ‘no’ quando è giusto dire ‘no’. Non debbono crescere nel timore reverenziale. Nella cultura del sospetto, del clientelismo. Del favore del politico che risolve tutti i problemi, trasformandoli in schiavi. Molti giovani che ho incontrato non conoscevano personaggi come don Pino Puglisi (il prete ucciso dalla mafia siciliana) e don Peppe Diana (il prete ucciso dalla camorra). Sono solo due esempi per capire che la cultura della legalità deve essere ampliata. Deve partire dalla scuola, dal luogo di formazione per ogni singolo ragazzo. Non li conoscevano, ma si sono appassionati subito alle loro opere. Al loro coraggio. E questo è un buon punto di partenza per cominciare a ragionare in maniera diversa. Poi, gli incontri con i magistrati, con i giornalisti e con chi si occupa di certe tematiche per professione è stato utile per aumentare la loro conoscenza. La loro coscienza e la loro esperienza. In questi incontri, come nella attuale struttura scolastica, non esistono i ‘primi’ e gli ‘ultimi’. Non c’è quella distanza inutile tra professore e studente. Tutti sono e si sentono uguali. Fanno domande interessanti, colgono perfettamente le questioni. Collegano i temi nazionali con i temi locali. Come sulla situazione ambientale che si vive in Molise. Hanno voglia di sviluppare la propria coscienza civica. Per essere bravi cittadini. Ma sono poche le scuole che battono su questi temi. E’ l’inizio. E’ un’ottima partenza per far esplodere in tutto il territorio molisano, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, quella cultura necessaria per vivere civilmente. Che si contrappone all’attuale cultura del più furbo. La cultura della legalità è l’arma fondamentale per costruire un Paese diverso, migliore. Alcuni dirigenti di Istituto e molti professori lo hanno capito. Ma ci sono ancora tanti insegnanti che, è capitato durante un ciclo di lezioni sulla legalità, lasciano i propri ragazzi per andare al bar, per la sigaretta. Non è un buon esempio. Il percorso deve essere fatto insieme, in simbiosi tra docente e studente. Non può una semplice lezione, magari ricca di esempi, far cambiare il percorso di una persona. Bisogna perderci tempo. Che poi non è tempo perso. Si semina per raccogliere i frutti. Bisogna tenere a mente l’insegnamento di un altro grande uomo. Don Lorenzo Milani e fare nostre le sue parole scritte nella famosa ‘Lettera a una professoressa’“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”. Non bisogna essere avari nella vita. Bisogna pensare agli altri, vivere e combattere per gli altri. La scuola può fare molto. E dalla scuola, grazie ad alcuni attenti professori e dirigenti, è partita questa nuova esperienza. Che continuerà anche nel prossimo anno scolastico, in alcuni centri molisani. La cultura della legalità può espandersi a macchia d’olio. Bisogna solo crederci.
Paolo De Chiara

IL PROGETTO:

LA CULTURA DELLA LEGALITA’

PREMESSA:
Il progetto nasce dall’esigenza di sostenere e sviluppare la coscienza del senso civico negli adolescenti promuovendo la formazione dell’uomo e del cittadino. Tutti possiamo e dobbiamo diventare cittadini consapevoli imparando a rispettare la legalità ed i suoi principi attraverso la conoscenza di personaggi che hanno fatto della legalità uno stendardo della loro vita. Il progetto si apre alla coscienza degli adolescenti attraverso l’esempio pratico di giornalisti, magistrati, gente comune che lottano quotidianamente per l’ “onestà indiscussa”. Il progetto ha come fine reprimere ogni forma di illegalità e di sopruso vivendo le leggi come opportunità e non come limiti. La scuola si apre, quindi alla legalità scendendo in campo come protagonista della cultura della legalità per una società più giusta e consapevole.
OBIETTIVI:
  • Interiorizzare le regole
  • Comprendere il senso civico
  • Sviluppare il senso della legalità
  • Conoscere la Costituzione
  • Sensibilizzare i giovani alla cultura del proprio territorio
  • Sviluppare la coscienza civile, costituzionale e democratica.
  • Educare all’interiorizzazione e al rispetto delle regole come strumenti indispensabili per una civile convivenza.
  • Sviluppare competenze comunicative ed espressive.
  • Educare all’ascolto.
  • Sviluppare la creatività di pensiero, di linguaggio e di relazione.
  • Favorire un atteggiamento di convivenza rispettosa delle regole democratiche.
  • Acquisire la capacità di discutere, affrontare problemi, indicare soluzioni in contesti scolastici e durante convegni.
  • Capire che le regole sono strumenti indispensabili per una civile convivenza
  • Favorire una coscienza civile
DESTINATARI:
Le classi coinvolte nel progetto saranno le seguenti: .., .., .., .., .., .., ..,
INIZIO PROGETTO:
Il progetto avrà inizio il … con la prima lezione che si terrà dalle ore 11,15 alle 13.15 e che sarà tenuta dal giornalista Paolo De Chiara nell’aula magna … .
Le date successive delle lezioni e dei successivi convegni saranno stabilite in itinere. La conclusione avverrà maggio, in data da stabilirsi, e vedrà la partecipazione di giornalisti, magistrati, autorità competenti. Il progetto verrà pubblicizzato (rassegna stampa locale e attraverso le tv locali).
 TEMPI:
Gli incontri con gli alunni avranno cadenza mensile (due ore). Le classi scelte saranno coinvolte attraverso lezioni tenute dal referente esterno Paolo De Chiara. Gli alunni parteciperanno successivamente ai convegni durante le ore extracurricolari come parte attiva. Nei convegni saranno invitati professionisti esperti nel settore.
METODI e STRUMENTI: 
  • Lezioni frontali, articoli di giornale, testi scritti, testi di studi sociali e di educazione Civica, Costituzione Italiana, Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, video, immagini.
  • Macchina fotografica, videocamera, computer, video proiettore, internet, ecc.
CONTENUTI:
  • lettura della Costituzione Italiana: comprensione del contenuto, discussioni, riflessioni e considerazioni.
  • lettura della Dichiarazione dei diritti dell’uomo riflessioni e discussioni calate nella realtà quotidiana dei ragazzi.
Gli obiettivi verranno realizzati tramite il coinvolgimento degli insegnanti di classe individuati, del referente esterno, degli insegnati referenti che cureranno l’organizzazione delle attività legate al progetto: LA CULTURA DELLA LEGALITA’.

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