La scelta giusta e quella sbagliata


12/05/2013
FORLI’, 12 MAGGIO 2013 - È un aula multimediale gremita quella che ha accolto Danilo Chirico, Paolo De Chiara e il sottoscritto al Liceo Scientifico Paulucci De Calboli di Forlì il 9 maggio. La pluriennale manifestazione “Coltiviamo la legalità” offre una importante occasione di incontro e confronto fra studenti e giornalisti, ed in questo caso anche un attore prestato al giornalismo, per parlare di temi tanto delicati quanto importanti: il concetto di legalità, giustizia e diritti civili.
La scuola, come affermato da Paolo De Chiara e sottolineato in più occasioni anche da Danilo Chirico, è il primo baluardo a difesa della democrazia e della civiltà; nella scuola si trasmettono valori come la tolleranza, l’uguaglianza e il rispetto della legge, ma anche il valore delle piccole azioni quotidiane come lo studio e la fatica, il successo e il fallimento che sono parte integrante della crescita di cittadini consapevoli.
La consapevolezza è il fulcro di ciò che viene affrontato durante l’incontro. La vicenda di Lea Garofalo, esposta con grande passione da Paolo De Chiara agli studenti letteralmente rapiti, è il tragico percorso di una donna consapevole delle scelte fatte, disposta ad affrontare le conseguenze della propria ribellione in nome di una vita libera dalla schiavitù dell’anti-cultura ‘ndranghetista. Risulta tuttavia difficile per chi viene dalla tranquilla provincia romagnola non cadere nell’errore di giudicare come eroi Lea Garofalo o le molte persone ritratte in “Dimenticati”, ma è proprio l’autore di quest’ opera, Danilo Chirico, che con disarmante franchezza chiarisce che coloro i quali si sono battuti e si battono contro ogni tipo di criminalità organizzata non sono eroi e non è costruttivo considerarli tali in quanto persone alla ricerca di una vita normale, come tutti noi.
La normalità, per definizione, non deve essere eroica e dunque eccezionale ma bensì quotidiana, così come giornaliera e costante deve essere la scelta fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Per rispondere alle molte domande poste dagli studenti che vogliono principalmente sapere cosa resta ancora da fare e quale può essere il contributo di un liceale Chirico usa una metafora molto efficace: “con la cultura si fa mancare la terra sotto ai piedi della mafia”, lo studio e l’integrazione nel tessuto sociale sono il reale contrasto alla avanzata della criminalità organizzata.
Due ore dopo l’inizio di questo incontro i ragazzi sciamano fuori dalla sala non prima di avere salutato con un lungo applauso i due giornalisti uniti nella lotta per la legalità, così simili e pure così diversi: appassionata e a tratti tuonante l’eloquenza di De Chiara, riflessivo ed ipnotico Chirico con un argomentare che non lascia spazio a dubbi sulla scelta di vita che ha fatto. Il sottoscritto, nonché moderatore, ringrazia per la lezione di vita e di stile.
Alessandro Bertolucci

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