LEA GAROFALO. 5 maggio 2009, Campobasso.



Tentativo di sequestro organizzato dal suo ex convivente Carlo Cosco (‘ndranghetista). Il falso tecnico della lavatrice, il pluripregiudicato Massimo Sabatino (36 anni di Pagani, Salerno), entra con l’inganno nella casa di via Sant’Antonio Abate. Le due donne (Lea e la figlia Denise) lottano, resistono e si salvano. L’ordine era chiaro: rapire Lea, per trasportarla in Puglia. Per interrogarla e poi scioglierla nell’acido. Il piano salta, fallisce. Ma nessuno capirà la drammatica situazione.

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