Il Molise “riconferma” per la terza volta l’imputato Michele Iorio
(di
Paolo De Chiara - dechiarapaolo@gmail.com)
Fino
all’ultima scheda. Le elezioni regionali in Molise (16 e 17 ottobre) si sono
decise, per adesso, al fotofinish. La competizione
elettorale al cardiopalma non sarà facilmente dimenticata. Stati di euforia si
sono mescolati a quelli di profonda depressione. Coinvolgendo entrambi gli
schieramenti. Da una parte i sostenitori di Michele Iorio (Pdl) e dell’intero
centro-destra, che non credevano più nella rimonta e dall’altra lo sfidante
Paolo Di Laura Frattura (vittorioso alle primarie, già candidato in passato con
Forza Italia) che festeggiava, a scrutini ancora aperti, la vittoria mai
arrivata. Tutto faceva pensare a una storica sconfitta per il centro-destra
molisano. Composto da sette liste (Pdl, Progetto Molise, Alleanza di centro,
Grande Sud, Udeur, Molise Civile e Udc), ma senza l’appoggio del premier Silvio
Berlusconi. Eletto parlamentare
proprio in Molise, ma tenuto fuori sia dal simbolo che dalla campagna
elettorale. Tanti i leader politici del centro-destra venuti in
Molise per sostenere Iorio. Ma di Berlusconi nemmeno l’ombra. I “feudi”
storici, utilizzati in passato per stracciare gli avversari, sono stati abbattuti
anche grazie al voto disgiunto. Molti candidati hanno utilizzato questo metodo
di voto. Forse per demolire lo strapotere dello sGovernatore Michele Iorio.
Molti erano gli indizi, durante lo spoglio, da far pensare a una debacle del
centro-destra. A Campobasso, nel capoluogo di Regione, addirittura è stata
chiusa (già durante lo spoglio) la sede politica del Pdl. A Isernia, nella sede
provinciale di Forza Italia, si respirava un’aria di sconfitta. I pochi
presenti commentavano e analizzavano amaramente i dati che, molto lentamente,
arrivavano dalla prefettura. Alle 22.45, in una sezione semi deserta, la
sorella di Michele Iorio, Rosetta (assessore ai Lavori Pubblici di Isernia e
direttrice del distretto sanitario), salutava i presenti anticipatamente.
Dall’altra parte tutti erano pronti per stappare lo spumante. Per festeggiare
la vittoria dopo i dieci anni di governo di centro-destra. La forbice tra i due
candidati sembrava pendere in favore di Frattura (scelto per le primarie dal
duo meravigliao Ruta-Leva, i due dirigenti del Partito Disastrato molisano. Gli
stessi due soggetti che con le loro scelte hanno perso tutto quello che si
poteva perdere).
Ma
era una mera illusione. Alla fine della conta l’inaspettato sorpasso. Per
Frattura 87.637 voti (22.858
in provincia di Isernia e 64.779 in provincia di
Campobasso), mentre per Iorio 89.142 (28.077 in provincia di Isernia e 61.065 in quella di
Campobasso). Per 1.505 voti di differenza Angelo Michele Iorio è stato rieletto
per la terza volta alla presidenza della Regione Molise. Una rielezione che
deve fare i conti con diversi procedimenti penali in corso, con diverse
indagini aperte e con due richieste di rinvio a giudizio. Ma perché il Molise
ha scelto nuovamente di affidarsi al centro-destra, rappresentato da Michele
Iorio, conosciuto a livello nazionale, soprattutto, per la questione
“parentopoli”? (“Tre figli, due fratelli e due cugini e la dinastia Iorio
occupò Isernia”, Repubblica 20 febbraio 2009 – “Quanti camici bianchi a casa
Iorio”, L’Espresso 10 febbraio 2011). Per il Partito Disorientato del Molise la
sconfitta è da addebitare unicamente alla discesa in campo del Movimento 5
Stelle. I grillini, grazie anche all’intervento di Beppe Grillo, hanno
racimolato 10.650 preferenze. Una
cifra utile per battere il sistema Iorio. Ma gli strateghi (perdenti)
dimenticano di citare l’alta percentuale di astensione. Forse
da addebitare alla scelta di affidare a Frattura (fino a poco tempo fa molto
vicino a Michele Iorio) il futuro di questa Regione? Senza dimenticare il
mercato di riparazione fatto prima delle votazioni regionali. Come non citare
il non eletto Tony Incollingo (fino a pochi mesi fa parte integrante del
centro-destra regionale, oggi nel centrosinistra) e Massimiliano Scarabeo
(nelle passate regionali del 2006 eletto nel centro-sinistra, poi passato alla
corte di Michele Iorio e oggi non eletto nel centro-sinistra). La colpa, quindi
è stata dei “grillini” o di un centro-sinistra che in Molise non è stato capace
di fare il proprio dovere? E’ Giovanna Melandri a rispondere il 22 ottobre
scorso: “Non penso che si possa dire che abbiamo perso per colpa di Grillo.
Abbiamo perso perchè abbiamo fatto degli errori”. Per l’ex segretario
provinciale del Pd, Nicola Messere: “in alcuni Comuni il risultato elettorale è
stato disastroso. Nel Comune di Trivento dove votano circa 3mila persone, il
nostro partito ha raccolto appena 22 voti pari allo 0.75%, queste cose fanno
male alla nostra gente. La colpa dei grillini? Ma quando mai”. Perché i
cittadini all’originale dovrebbero scegliere la fotocopia? Per ora si attende
la proclamazione degli eletti. Ma si continuano a registrare forti polemiche.
Anche tra gli organi di informazione. Soprattutto dopo l’inchiesta del sito
molisano L’Infiltrato.it, che da giorni si sta occupando dei presunti “brogli
elettorali”. La vicenda è definita come il “Watergate molisano”. Al centro
della questione i dati riportati sui verbali. Le polemiche non si placano. Il
candidato de La Destra Mancini, l’ex vice-sindaco di Isernia cacciato dalla
giunta locale per lesa maestà nei confronti di Michele Iorio, ha già annunciato
ricorso. “Tutto è molto strano – ha affermato Mancini – nel 2011 non possono
accadere queste cose. Valuteremo tutte le strade possibili”. Di che tipo?
“Sicuramente ricorreremo contro Romagnuolo (primo eletto con la lista Progetto
Molise – 2.882 voti, ndr), contro la lista Molise Civile e contro la lista
Iorio, presentata dopo le 12. Ci rivolgeremo anche alla Procura della
Repubblica”. Dello stesso avviso anche il riconfermato Michele Petraroia (Pd,
primo eletto con 2.839 voti): “si prevedono più ricorsi. Le persone nei seggi
hanno riscontrato diverse anomalie. Credo sia scontato che Frattura porti
avanti questa tesi. C’è una questione che merita di essere indagata e che riguarda
le schede nulle”. Anche Petraroia, che ripesca il caso Di Stasi (l’ex
presidente della giunta regionale caduto dopo pochi mesi dall’elezione per un
ricorso di un cittadino-elettore) punta il dito contro Nicola Romagnuolo di
Progetto Molise “per la controfirma dell’accettazione non conforme alla norma”.
Anche sul candidato presidente Frattura pende un ricorso, annunciato a mezzo
stampa dal senatore del Pdl Ulisse Di Giacomo, sulla presunta ineleggibilità
per un contenzioso aperto nei confronti della Regione. Staremo a vedere, dopo
la proclamazione degli eletti (che si prevede tra la fine ottobre e gli inizi
di novembre), come finirà questa nuova telenovela, fatta di carte bollate. Per
adesso i dirigenti del Partito Disastrato del Molise (sceso sotto il 10% con
17.735 preferenze) ancora non dicono mezza parola né sulla questione dei brogli
sollevata subito dopo la fine dello spoglio né in merito alle loro necessarie
dimissioni. Il Molise merita una nuova generazione di politici. In questa
Regione esiste una classe dirigente che non conosce la parola dimissioni. Necessarie in caso di indagini della magistratura,
di rinvii a giudizio e di fallimenti politici. Si continua a far finta di nulla
su troppe questioni. Il Molise è la Regione degli sprechi. Della sanità malata.
Dei tanti soldi buttati nel cesso. E’ la Regione dove chi ha
causato il disastro nella Sanità ne è diventato il commissario. E’ la Regione
del terremoto, dell’alluvione e dell’articolo 15. Soldi utilizzati per produrre
clientelismo. Quello più becero. E’ la Regione, con 300mila abitanti, che ha
dovuto tagliare l’assistenza domiciliare agli anziani, la manutenzione delle
strade, il trasporto locale. E’ la Regione che “sogna” l’Aeroporto, senza
infrastrutture. E’ la Regione che ha stanziato, con una legge regionale,
300mila euro per alcuni editori. Quelli
scelti dal potere politico con un semplice comma, che offre al presidente della
giunta il potere di veto per scegliere chi merita i soldi pubblici e chi no.
Per comprare il silenzio. Per acquistare il consenso. Quello che fa vincere le
elezioni.
da
Malitalia.it
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