Il Terrorismo è un'altra cosa

di Paolo De Chiara
E’ proprio strano continuare a leggere, anche sui quotidiani locali, la polemica sulle dichiarazioni del comico Andrea Rivera. Durante il concerto del 1 maggio, come tutti ricorderete, uno dei presentatori, imbracciando una semplice chitarra, ha espresso delle sue critiche (“non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali a Welby, cosa che non ha fatto per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana”) ricevendo anatemi dal Vaticano, dall’Osservatore Romano (“E’ vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa [...]. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi sui quali si pretende di intervenire pur facendo tutt’altro mestiere”) e dagli organizzatori della manifestazione.

Ma cosa ha detto di sbagliato o di calunnioso il comico Rivera? “Sarebbe stato bello - come ha magistralmente scritto l’ex direttore de l’Unità ed attuale senatore Furio Colombo - se Rivera avesse mentito e fosse stato sgridato per aver detto una bugia. Ma ciò che ha detto Andrea Rivera è la narrazione di uno dei fatti più tristi della vita italiana: il corpo di Piergiorgio Welby è stato effettivamente lasciato in strada, fuori dalla chiesa, per essere morto di troppa, insopportabile sofferenza”. Quale sarebbe l’atto terroristico? E, soprattutto, perchè chi fa “tutt’altro mestiere” non può criticare la sua religione? In un Paese normale è lecito esprimere una propria opinione o fare satira su argomenti che interessano la collettività. Gli atti di terrorismo dovrebbero essere associati a qualcosa di più serio. “Forse è il tempo di interrogarsi e mettere fine a queste vicende ormai sempre più frequenti, quando questo o quel “conduttore” di turno si arroga il diritto in nome del “laicismo” di rivolgere reiterate calunnie alla Chiesa cattolica, spesso non facendo altro che manifestare una profonda ignoranza mista ad una irragionevole rabbia e impregnando di essa masse passive e plaudenti”. Queste parole offensive, sia nei confronti di Rivera che dei partecipanti alla manifestazione del 1 maggio, si leggevano sui quotidiani molisani nei giorni scorsi. Non può assolutamente passare il concetto che criticare la Chiesa, il Vaticano o, addirittura, il Papa possa essere un atto di terrorismo. Questo termine (conosciuto molto bene dal nostro Paese) indica stragi, omicidi, sequestri, odio, sangue e disperazione. Se le vergognose scritte apparse in Italia, in questi ultimi mesi, sono da condannare, sarebbe anche opportuno rispettare il percorso politico di un Governo e le necessità di una fetta di popolazione. Stato e Chiesa dovrebbero viaggiare su due binari separati, ma paralleli. Invece, soprattutto, in questi ultimi tempi non si capisce quale dei due binari è quello laico. La contrapposizione, nata dall’annuncio dei Pacs, cambiati in Dico, terminerà con il Family-Day di sabato prossimo 12 maggio, dove parteciperanno anche alcuni esponenti della maggioranza di Governo, come il ministro della Giustizia Clemente Mastella. Ma i Di.Co. non possono essere considerati un provvedimento legislativo contro la Chiesa ma, semplicemente, un atto a favore di determinate persone che hanno il sacrosanto diritto di condurre un’esistenza dignitosa. Non sarà certo la piazza a fermare un provvedimento rivolto a persone che sono stufe di essere sbeffeggiate da chi pensa di stare dalla parte giusta, non rendendosi conto di difendere concetti medievali. Già si è dimenticata la storia del 16enne di Torino che si è gettato dal suo balcone perchè stanco di essere preso in giro, con vergognosi epiteti, dai suoi compagni di classe. Se esiste un disagio tra la popolazione è preciso dovere della politica e delle istituzioni rimuoverlo. Ha pienamente ragione il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, quando dice: “ci sono suicidi che assomigliano a omicidi. C’è molta cultura dell’intolleranza che si accanisce su tutto ciò che si considera diverso e debole”. Evitiamo, quindi, altre tragedie e, nello stesso tempo, pensiamo anche ai problemi delle persone.

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